PERFORMING FRIDA

Nel solco del teatro nel paesaggio, Le apparenze ingannano. Performing Frida al Mudec di Milano, è un progetto artistico site-specific, fortemente radicato alla Mostra Frida Kahlo Oltre il Mito, in cui viene presentato. La performance nasce e vive della (nella) relazione con il luogo in cui è agita e con gli spett-attori che coinvolgono e di cui schiude sensi e immaginario. Mi piace però immaginare che le radici de Le apparenze ingannano possano anche scivolarsene dal percorso della Mostra verso un certo territorio dell’immaginario che è personale, intimo, legato alle esperienze di ciascuno di noi, performer e spett-attori, per aprire un nuovo dialogo con Frida e la sua arte. Il metodo con cui ho lavorato, come sempre mi accade in questo tipo di creazione, è stato farmi suggestionare dal Genius Loci della Mostra, sapientemente costruito dal Curatore Diego Sileo, e solo in seguito definire un percorso e delle azioni, immaginandomi per ciascuna tappa uno o più specifici performer e mettendo in gioco arti differenti. Dall’interazione con ciascuno di loro, nella relazione con le opere di Frida e con il Genius Loci della Mostra, è quindi nata una composizione complessa e multiforme, preferisco a multidisciplinare, che ha come sogno quello di aprire degli squarci nello sguardo dello spettatore, modificando e amplificando l’esperienza della Mostra.
Dieci performers giocano con musica danza e poesia, tracciando un percorso sensoriale ispirato alle opere della pittrice Frida Kahlo. Un percorso attraverso le stanze della mostra: la stanza della donna, la stanza della terra, la stanza della politica e della rivoluzione e la stanza del dolore che diventano spunto per una narrazione fatta di evocazioni, piccoli segni, suggestioni. Corpi nello spazio visivo di un’istallazione. Un’occasione unica per vedere le opere di Frida lasciandosi immergere nelle atmosfere caleidoscopiche create dagli artisti di Pleiadi Art Productions.
IN COLLABORAZIONE CON
Project by: Michele Losi.     Videoartist: Marco Ferrario.     Photoartist: Valentina Oldoni 
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